Dichiarazione sull’assassinio della giornalista messicana Maria Elena Ferral Hernández

L’Associazione mondiale delle giornaliste e scrittrici (AMMPE), organizzazione di cui fanno parte donne di 37 paesi del mondo, esprime la più energica condanna del vile assassinio, perpetrato a Papantla, nello stato messicano di Vera Cruz, lo scorso 30 marzo, della giornalista Maria Elena Ferral Hernández, Premio Nazionale di Giornalismo 2005, corrispondente del  Diario de Xalapa e del Heraldo de Poza Rica.

La nostra collega ha sempre difeso tenacemente i diritti umani, battendosi soprattutto contro le detenzioni abusive, spesso seguite da sparizioni, per mano della polizia. Per questo Maria Elena aveva ricevuto numerose minacce di morte, sempre denunciate alle autorità messicane, che evidentemente non hanno prese le sue denunce abbastanza sul serio.

Esprimiamo anche le nostre più sincere condoglianze e la più profonda solidarietà alla famiglia e ai colleghi di Maria Elena: il suo assassinio dimostra ancora una volta il preoccupante grado di violenza e di intimidazione cui devono far fronte, molti e molte giornaliste nello svolgimento del loro lavoro, molti e molte giornaliste in Messico.

Per AMMPE il Messico è un paese speciale, perché la nostra organizzazione fu fondata nel 1969 proprio in questo paese, grazie all’impegno della scrittrice e giornalista Gloria Salas de Calderón. Perciò manteniamo anche la sigla in spagnolo (Asociación de mujeres Periodistas y Escritoras). Ci sentiamo quindi in dovere di sollecitare le autorità del paese perché non vengano meno alle proprie responsabilità, non solo investigando a fondo, ma soprattutto identificando esecutori e mandanti del vile assassinio, applicando a tutti i soggetti coinvolti, in modo trasparente e senza tentennamenti, le dovute sanzioni.

Patricia Mayorga

Presidente AMMPE

Roma, 4 aprile 2020

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