Urgente un approccio di genere nel giornalismo
Il nuovo giornalismo è essenziale per cambiare l’immagine distorta della donna e gli stereotipi
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«Quando il genere suona, cambiamenti porta», ha detto l’avvocata femminista costaricense Alda Facio Montejo, in uno studio metodologico per l’analisi di genere nella sfera giuridica, due decenni fa. Questa premessa è diventata recentemente di grande attualità in Cile, in seguito al dibattito costituzionale sull’incorporazione di un’attenzione al genere nel sistema giudiziario; sebbene si riferisca solo all’ambito giuridico, è anche opportuna per parlare dei cambiamenti in altri settori che sembrano altrettanto urgenti, come la comunicazione e il giornalismo.
Quasi parallelamente allo studio di Alda Facio, nell’aprile 1996, al IV Incontro su Ricerca e Studio Interdisciplinare di Genere” (IV Encuentro sobre Investigación y Estudio Interdisciplinario de Género) promosso dalle università cilene, è stata discussa la necessità di generare e promuovere cambiamenti sociali adeguati al pieno sviluppo delle persone, indipendentemente dal loro sesso o genere. L’obiettivo era quello di superare gli stereotipi e le reticenze basate sulle disuguaglianze e di andare verso il rispetto delle differenze, soprattutto nel trattamento delle informazioni.
IMMAGINE FEMMINILE DISTORTA
Le ricerche degli ultimi 30 anni nel campo della comunicazione hanno dimostrato che l’immagine della donna proiettata dai media «continua ad essere distorta» e rafforza la visione riduzionista e negazionista del ruolo della donna oggi, approfondendo così l’incomprensione e le disuguaglianze, come è stato notato alla Quarta Conferenza Mondiale sulle Donne a Pechino nel settembre 1995, la cui dichiarazione finale è valida ancora oggi.
«Da allora, i governi, la società civile e altre parti interessate hanno lavorato per eliminare la discriminazione contro le donne e le ragazze e per raggiungere l’uguaglianza in tutte le sfere della vita, negli spazi pubblici e privati» e tutti questi sforzi delle donne per essere riconosciute, non solo sulla stampa, ma anche nella sfera pubblica, sono stati finora una serie di progressi e battute d’arresto.
La presenza maggioritaria di ministre nel nuovo governo cileno del presidente Gabriel Boric fa presagire un panorama diverso e potrebbe cambiare le cose, perché «quando il genere suona, cambiamenti porta». Ma quanto è certo che siamo di fronte a un cambiamento reale e decisivo per le future generazioni di donne cilene?
Qui il ruolo dei media sarà decisivo. Affrontare le vicende delle donne al potere, nei ministeri di «alto prestigio», con pari condizioni nel trattamento informativo, con l’uso di un linguaggio spogliato da limitazioni patriarcali e stereotipi sessisti, non solo implica l’incorporazione di un focus di genere, ma anche l’attenzione ai principi etici del giornalismo.
Margarita Pastene Valladares
DIRETTORE
Associazione Nazionale delle Donne Giornaliste del Cile