Verónica López, Presidente dell'Asociazione Cilena delle Giornaliste e scrittrici  (ANMPE)

Primo Studio sulle Donne Giornaliste in Cile rivela battute d’arresto nella percezione delle questioni di genere

Associazione Nazionale delle Donne Giornaliste e Università di “Los Andes”

Santiago.- Il Primo Studio sulle Donne Giornaliste in Cile ha rilevato una battuta d’arresto nella percezione che queste professioniste hanno delle disuguaglianze che affrontano nei media, così come la loro critica ai pregiudizi e agli stereotipi che vengono mantenuti.

Su una scala da 1 a 7, le giornaliste consultate hanno bocciato con voti pari o inferiori a 3 il  di cara all’uguaglianza la percezione cui uomini e donne vengono ritratti in televisione e sui giornali.

È stato, inoltre, osservato che le giornaliste che lavorano nelle regioni si sentono meno soddisfatte e sono più disincantate dai progressi compiuti su questi temi rispetto alle loro colleghe di Santiago, la capitale del Paese.

Queste sono solo alcune delle conclusioni tratte dallo studio condotto dall’Associazione Nazionale delle Giornaliste cilene (Anmpe) in collaborazione con la Facoltà di Comunicazione dell’Università de Los Andes.

Verónica López, Presidente dell'Asociazione Cilena delle Giornaliste e scrittrici  (ANMPE)
Verónica López, Presidente dell’Asociazione Cilena delle Giornaliste e scrittrici  (ANMPE)

Il lavoro è stato presentato durante la commemorazione del 60° anniversario dell’Anmpe nell’auditorium della Televisión Nacional.

Nell’occasione, la presidente dell’Associazione nazionale delle giornaliste, Verónica López Helfmann, ha spiegato che lo studio è stato applicato a 363 professioniste, che lavorano in diversi settori della comunicazione e dei mass media.

La presidente dell’Associazione Mondiale delle Donne Giornaliste e Scrittrici (AMMPE WORLD), Elia Simeone, ha partecipato al lancio dello studio e ha apprezzato questo lavoro, in quanto consente di raccogliere statistiche sulle percezioni e sulle condizioni di lavoro delle donne professioniste della stampa e della comunicazione.

«È uno studio che dovrebbe avere continuità, in modo che i suoi risultati contribuiscano a misurare la realtà affrontata dalle giornaliste cilene, per poter generare politiche e azioni pubbliche e aziendali volte a ridurre il divario di genere e a creare migliori condizioni di lavoro per tutti», ha affermato.

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